Il vitigno dalla pelle dura: il petit manseng in Italia

La scorza dura del petit manseng somiglia a quella degli abitanti della zona in cui pare sia nato e cresciuto sin dal 1500: quella storica regione della Francia sud- occidentale, addossata ai Pirenei, nota come Béarn. Acini piccoli e biondi, zeppi di zucchero ma anche di acidità, che regalano vini secchi e dolci di eccellente qualità. Terreni sabbiosi, calcarei, ricchi di sedimenti marini e ben drenati. Qui crescono le viti di petit manseng, sferzate da un clima oceanico mitigato dalle altezze della catena montuosa che divide la Francia dalla Spagna, ma minacciate da abbondanti piogge nei delicati mesi che vanno da aprile a giugno. Da questi delicati equilibri nascono vini da eccellenti produttori quali Château de Cabidos e Domaine de Souch, di cui avevamo già parlato in un precedente articolo.
Eppure anche in Italia da tempo il petit manseng sembra essersi ritagliato un posticino, con risultati più che promettenti nelle regioni dove attualmente è ammessa la sua coltivazione: in Lazio e Sicilia, ma soprattutto in Toscana e Alto Adige.
Alto Adige
In Alto Adige c’è l’azienda Manincor, con il Le Petit 2007, da vendemmia tardiva, a febbraio, e maturazione per 5 mesi in botti di rovere. Un bianco dolce da pochi gradi (8,5%), di sferzante acidità e mineralità in equilibrio con una carezzevole dolcezza. Nato nel 2012, in seguito al regalo di alcune barbatelle da parte di un amico, Franz Haas produce regolarmente un petit manseng secco in purezza. “Data l’alta acidità e gli intensi profumi – dice Haas sul sito – inizialmente fu pensato da aggiungere al Manna, ma il risultato così gradevole ci portò ad imbottigliarlo come monovitigno“. Fermentato in barrique, rimane in legno per circa dieci mesi, prima di una ulteriore sosta in bottiglia. L’annata 2018, dal naso intenso, interseca uno spiccato fruttato con note minerali; all’assaggio struttura, sapidità e acidità viaggiano in perfetto equilibrio.
Toscana
In Toscana, nella livornese Castagneto Carducci, l’azienda Poggio al Grillo produce Corvallo, un bianco secco con l’80% di petit manseng, assieme a un 10% di malvasia e un 10 % di trebbiano. Fresco, sapido e pieno, sosta per 6 mesi in acciaio. A Riparbella, in provincia di Pisa, Caiarossa stupisce con un petit manseng in purezza frutto di vendemmia tardiva: Oro di Caiarossa 2015. Fermentato spontaneamente in barrique nuove per circa dieci mesi, e lasciato a maturare in legno per altri 14, affascina con zafferano e un leggero odore rôti , avvincendo il palato tra freschezza e dolcezza vellutata.