AIS Abruzzo
La sede AIS in Abruzzo e le sue delegazioni
Il territorio
Terra di montagna e di mare, di vigna e di vino, l’Abruzzo è stato definito da Primo Levi ‘forte e gentile’. Il paesaggio bucolico legato alla pastorizia è stato raccontato da Gabriele D’Annunzio, ma la realtà attuale è ormai lontana da quell’immagine. Negli ultimi decenni una dinamica imprenditoria caratterizza infatti il panorama abruzzese, con un occhio attento al mondo vitivinicolo e gastronomico.
- 7 Delegazioni regionali
- xxxxx Soci iscritti
- xxxx Corsi ogni anno
- xxxx Eventi regionali
- xx Bottiglie stappate
- x Nuovi sommelier ogni anno
L’Abruzzo e il vino
L’Abruzzo vanta circa 31.960 ettari di superficie vitata, dei quali circa il 58% si trova prevalentemente sulle colline litoranee, il 38% in quelle interne e solo il 4% nelle zone di montagna. La produzione nel 2013 è stata di circa 2.649.000 ettolitri di vino – 37.5% DOP e 11.3% IGP – ottenuti per il 60% da uve a bacca nera.
Il protagonista indiscusso del vigneto abruzzese è il montepulciano, che occupa oltre il 57% della superficie vitata ed è presente in quasi tutte le denominazioni, declinato nelle versioni rosso e rosato, spumante e passito. Vitigno straordinario e versatile, secondo il sistema di vinificazione utilizzato può dare vini robusti o delicati, di pronta beva o da lungo affinamento. Il colore si presenta con tonalità che scorrono la tavolozza dal rosato al rosso granato, il profumo regala note di spezie, liquirizia, confetture di more, prugne e frutti di bosco, il gusto presenta tannini robusti che determinano la forte struttura, ma che si attenuano negli anni e rendono il vino equilibrato ed elegante.
In Abruzzo bisogna parlare di trebbiani piuttosto che di uno solo di questi vitigni. Il trebbiano toscano (19%) e il trebbiano abruzzese in purezza o in diversi uvaggi, rappresentano la base per tutti i vini bianchi della regione.
Il trebbiano abruzzese (12%) è la varietà che insieme al montepulciano ha scritto la storia della vitivinicoltura regionale. Spesso confuso con il bombino bianco, è iscritto dal 1994 nel Catalogo nazionale delle varietà, ma in realtà è molto vicino al bianca- me, un biotipo del trebbiano toscano. Il trebbiano abruzzese è un vitigno di eccellente vigoria e produttività, matura in ritardo di circa 10 giorni rispetto al trebbiano toscano, ha un grappolo grande e compatto e può dare vini di buona struttura.
Il pecorino, la passerina, la cococciola e il montonico – che insieme rappresentano il 3% della produzione – erano utilizzati solo come complementari del trebbiano, mentre oggi si esprimono bene anche in vini monovarietali, oltre a dare ottimi spumanti metodo Martinotti.
il moscatello di Castiglione, riconducibile al moscato bianco, è una delle ultime riscoperte enologiche abruzzesi, pur essendo stato impiegato da secoli nella produzione di un vino passito di uso familiare nel comune di Castiglione a Casauria.
Le zone vitivinicole
Le Delegazioni di AIS Abruzzo
L’Associazione Italiana Sommelier è presente in Abruzzo con 7 delegazioni:
- L’Aquila
- Chieti
- Marsica
- Pescara
- Teramo
- Vasto – Val di Sangro
- Sulmona