AIS Campania
La sede AIS in Campania e le sue delegazioni
Il territorio
Il profilo maestoso del Vesuvio che domina il Golfo di Napoli e Positano e Amalfi incastonati nella roccia come camei, i siti archeologici che raccontano una civiltà millenaria e il profumo dei limoni, fanno da sfondo a una regione affascinante, nella quale meravigliose espressioni naturalistiche e culturali si intrecciano con radicati e antichi costumi.
- 10 Delegazioni regionali
- xxxxx Soci iscritti
- xxxx Corsi ogni anno
- xxxx Eventi regionali
- xx Bottiglie stappate
- x Nuovi sommelier ogni anno
La Campania e il vino
Il vigneto campano si estende per 24.190 ettari – distribuiti per quasi l’80% in collina – che hanno portato, nel2013, a una produzionedi circa 1.644.000 ettolitri di vino, rosso per il 60%. Ma la Campania, purtroppo, riesce con difficoltà a spostare il proprio potenziale produttivo verso i vini a denominazione, che si discostano lentamente dalla soglia del 38.4% del totale, mentre gli IGP rappresentano il 22.4%.
La particolare conformazione del suolo è probabilmente uno dei motivi della eccezionale varietà ampelografica, con oltre 100 vitigni autoctoni riconosciuti, soprattutto a bacca bianca, che danno una produzione estremamente frammentata.
Il vitigno a bacca nera più diffuso è l’aglianico (30.6%), il cui nome sembra derivare dalla città di Elea oppure quale corruzione del termine ellenico. Vitigno a maturazione tardiva, che in Irpinia non si raccoglie mai prima della festività di Ognissanti, ha nella potenza e nella tannicità le sue migliori prerogative. Il profumo è inizialmente disposto su note fruttate e di viole appassite, e si arricchisce di sentori speziati e tostati, che possono variare dal tabacco alla cannella, dal cuoio alla terra bagnata, per una complessità con pochi eguali nel panorama enologico internazionale.
Chiamato localmente per’e palummo o piede di colombo, per il colore rossastro della parte alta del raspo a piena maturazione, il piedirosso (3.1%) è un’uva difficile, perché spesso favorisce un grande sviluppo del fogliame a scapito della produzione in grappoli. Inadatto ai climi freddi, predilige le sabbie calde vicine alla costa e, non a caso, è l’uva più diffusa nella provincia di Napoli. Il vino esprime profumi di frutti a bacca rossa, in particolare di ciliegia, un corpo contenuto e un tannino piuttosto delicato.
Altri vitigni autoctoni a bacca nera meno diffusi sono il pallagrello nero, il casavecchia, lo sciascinoso, la guarnaccia e il tintore, che esprimono vini di struttura o che rappresentano ottimi complementari per quelli ottenuti dalle uve più coltivate.
Il sangiovese, il cabernet sauvignon e il merlot sono presenti in piccole sacche distribuite un po’ ovunque, ma concentrate soprattutto nella provincia di Salerno.
I vitigni a bacca bianca sono molto numerosi, anche se spiccano la falanghina, il fiano e il greco. Il primo è diffuso in tutta la regione, gli altri due in aree ampie, ma sono in grado di esprimersi su livelli di eccellenza rispettivamente nei dintorni dei comuni di Lapio e Tufo.
La falanghina (12.8%) è un nome associato a due vitigni diversi. La falanghina dei Campi Flegrei dà vini delicati e fragranti, con sentori di fiori bianchi e frutta esotica, corpo contenuto e da bere in gioventù, mentre quella del Sannio offre vini molto più strutturati e complessi, che possono evolvere, tra legno e acciaio, anche fino a dieci anni.
Il greco (4.5%) matura in ottobre e dà in genere vini che riposano in acciaio e da gustare in gioventù, quando esprimono sentori di susina e fiori bianchi come il biancospino e in particolare il gelsomino, ma anche una spiccata mineralità.
il fiano (4.1%) matura verso la fine di settembre, quando i suoi grappoli permettono l’elaborazione di vini molto interessanti, che nei primi mesi liberano sentori di tiglio, ginestra, pera, nocciola e mandorla, e che al gusto si presentano freschi e dotati di buon corpo.
il coda di volpe (2.5%) è spesso utilizzato in uvaggio con la falanghina, anche se negli ultimi tempi è frequentemente vinificato in purezza, con eccellenti risultati.
L’asprinio non è particolarmente diffuso (0.6%) ma è un vitigno antichissimo, il cui nome dice tutto sulla sua principale caratteristica, la grande acidità, accompagnata da piacevoli note di fiori e frutta a polpa bianca.
Il pallagrello bianco (0.4%) è spesso impiegato in uvaggio con la falanghina, e dà vini morbidi e dotati di buon corpo, ma con un profumo più intenso e complesso, con spiccate note di agrumi e frutta esotica.
Le zone vitivinicole
Le Delegazioni di AIS Campania
L’Associazione Italiana Sommelier è presente in Campania con 10 delegazioni:
- Avellino
- Benevento
- Caserta
- Cilento
- Comuni Vesuviani
- Costa d’Amalfi
- Ischia e Procida
- Napoli
- Penisola Sorrentina
- Salerno
Tutte le sedi regionali di AIS
- 22 Sedi regionali
- 146 Delegazioni regionali
- 40.000+ Soci iscritti
- 1.000 Corsi ogni anno
- 2.000+ Eventi all’anno
- 150.000+ Bottiglie stappate
- 100 Banchi d’assaggio
- 16 Concorsi